Questa è la casa di Totò dov’è nato

pubblicato in: news, Storia di Napoli | 0
Casa natale di Totò

Questa è la casa di Totò dov’è nato (n.d.r. Antonio de Curtis nato a Napoli il 15 febbraio 1898), si trova in via Santa Maria Antesaecula, oggi di proprietà di un privato, ma del museo non c’è ne traccia, mi rendo conto che ci son tante cose da fare ma sono oltre 25 anni che se ne parla. Nemo profeta in patria: a Napoli abbiamo via Antonio de Curtis, poi lo slargo nella Sanità, una targa vicino al museo ed il parco Totò a Bagnoli, c’era un progetto di fare un museo nel noto palazzo detto lo Spagnuolo, ma poi il tempo passa e le promesse pure. Siccome dovrebbero arrivare dei finanziamenti per il centro storico e per il quartiere Sanità, vedi zona dei cristallini, si potrebbe far rientrare finalmente un benedetto museo per il principe della risata!!

Il grande Totò merita un museo a lui dedicato che sia degno del suo nome, che illustri le sue opere e la sua arte in tutta la sua napoletanità e in tutto il suo splendore, che gli renda omaggio e faccia onore alla sua memoria rendendo così onore e amore a questa città.

Totò

Il museo di Totò è stato in effetti già realizzato oramai da quasi 30 anni nel palazzo dello Spagnuolo, purtroppo é stato completato ed anche distrutto. Infiltrazioni di acqua piovana, abbandono e vandalismo hanno ridotto il museo in un uno stato di completo abbandono.

Targa commemorativa vicino alla casa natale di Totò
Manifesti dedicati a Totò nel quartiere Sanità dove ebbe i natali

Bene, bene, bene, noi siamo contenti per le strade dedicate a personaggi che hanno celebrato Napoli, ma vorrei sommessamente ricordare chi è figlio di Napoli ed è nato qui il 15 02 1898 in via santa maria antesaecula, un certo Principe… In arte Toto’ASPETTA ANCORA UN DEGNO MUSEO RICORDATE LE VOSTRE PROMESSE CARI POLITICI.

Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!

Cit. famosissima di Totò tratta dal film “Signori si nasce”
La firma di Totò

Le antiche Farmacie di Napoli

pubblicato in: news, Storia di Napoli | 0

Credo che sia una delle farmacie più antiche, anno 1577. Situata sotto il ponte della Sanità, ad angolo, da 50 anni circa è della famiglia del Dott Amendola.

La particolare struttura e l’ambiente in legno con frasi in latino “omnibus opem ferre dei est” oppure “nemo est perfecte sanus“, insieme alla volta dell’ambiente e tanti rimedi naturali, specchio della filosofia di questa farmacia ne fanno un luogo di ricordi storici del Quartiere Sanità.

omnibus opem ferre dei est

aiutare tutti a sopportare Dio
nemo est perfecte sanus     nessuno è completamente sano 
Entrata dell’antica Farmacia

Una pistrice! Oh e che cosa c’entra una pistrice qui?

pubblicato in: news, Storia di Napoli | 0

Una pistrice! Oh e che cosa c’entra una pistrice qui? Beh, il discorso è lungo ma cerchiamo di essere sintetici: in primis. La pistrice ovvero un pesce sega!

La sua lunghezza variava dai 4 ai 7 metri!!

Ora, ci troviamo nella chiesa del Carmine e parleremo di un ex voto speciale: la pistrice!

Partiamo dalla lapide: “Di pistrice immane del triplice mare siculo, ospite iraconda divelto il rostro dentato nel MDLXXIII (1573), a te potente vergine del Carmelo, Sebezii naviganti (ovvero il Sebeto), devoti sospesero. Tu madre, ne i marittimi rischi a sollecita prece ne atteggi. Tu diva, il celeste coraggio nella fede ne ispiri. Tu regina, il ritorno incolume al patrio lido ne impetri. Salve. Salve. Salve! “,

Ecco, il mistero si infittisce… La pistrice è quasi un animale leggendario.

Pistrici, fisiteri orche e balene escono dal mare con mostruose schiene

Cit. Ariosto
La pistrice un pesce sega ex voto qui nella chiesa stupenda del Carmine

Ma torniamo al racconto: partirono da Napoli per Messina, cinque navi e un galeone, nel 1573, navigando il Sebeto, allorquando il galeone iniziò a sdrucirsi e a riempirsi d’acqua, i marinai non riuscivano a gettare via l’acqua, fu a quel punto che si raccomandarono a santa Maria del Carmine.

Ora, accadde un fatto strano: il galeone aveva smesso di riempirsi d’acqua, ora, i marinai si accorsero che un pesce si era incastrato nel galeone e nel tentativo di uscirne fuori, impediva all’acqua di entrare.

Bene, quando il galeone giunse nel porto di Napoli, il giorno 4 settembre i marinai portarono il galeone e il rostro del pesce sega come ringraziamento e ex voto per la Madonna del Carmine!

Lapide ex voto nella chiesta del Carmine a Piazza Mercato a Napoli

Questo lapide si trova nella stupenda chiesa del Carmine!


Fonti e Cit, De Robertis e Tommaso Costo

Comme Barbarea, accussi’ Natalea

pubblicato in: news, Storia di Napoli | 0

Mertirebbe ben altra sorte questo luogo dove tra palazzo Penne, che sarà oggetto di restauro, e il pendino di Santa Barbara, si potrebbe fare un progetto serio di recupero urbano, detto questo:

"comme barbarea, accussi' natalea" 

ovvero il tempo meteorologico del giorno di Santa Barbara, il 4 Dicembre, si replichera’ il 25 dicembre, cioè se piove oggi, pioverà anche il giorno di Natale.

Un altro proverbio dice:
"Santa barbara affacciate, ca mò passane ddoje carrozze, una e' acqua e una 'e viento, Santa Barbara fai bon tiempo".

La storia di Santa Barbara ci racconta di una donna, nobile, ma condannata perché convertita cristiana per opera del padre Dioscoro, il quale fu colpito da un fulmine, ecco perché santa Barbara è considerata la protettrice dei vigili del fuoco, minatori.

Eppure ha sempre goduto di fama sinistra alimentata anche dal noto romanzo “la pelle” di Curzio Malaparte:

“il pendino è un vicolo lugubre, non tanto per la sua strettezza, tagliato com’è fra gli alti muri, verdi di muffa, di antiche e sordide case, ne’ per la sua oscurità, quanto per la stranezza della sua popolazione, famoso è il pendino di san barbara per le molte nane che vi abitano, sono così piccole che giungono a stento al ginocchio di un uomo di media statura”

Cit. Curzio Malaparte dal libro “la pelle”

I mostriciattoli di Bosch, le gradelle di santa barbara per Malaparte sono un bordello vivente, beh che dire?

Peccato, peccato per il noto scrittore non aver dato giusto merito ai protagonisti delle quattro giornate che proprio qui dai gradini di Santa Barbara, gettarono mobili, letti e altre suppellettili per resistere contro i tedeschi.

Il pendino di santa barbara collega il sedile di porto con la zona della borsa e potrebbe essere un percorso turistico alternativo interessante se rivalutato... Già